
17 Mar
Come distinguere maschile e femminile in italiano
In italiano esistono due generi, il maschile e il femminile, mentre non esiste la forma neutra che di solito definisce gli oggetti inanimati.
Non solo i nomi di persona sono femminili o maschili, anche i nomi degli oggetti e i nomi astratti,
- Nomi di persona: il postino maschile (m.) – la postina femminile (f.)
- Nomi di oggetti: la casa femminile (f.) – il tavolo maschile (m.)
- Nomi astratti: la pace femminile (f.) , il terrore maschile (m.).
Non c’è una regola per cui alcuni oggetti siano maschili e altri femminili, ma è una convenzione d’uso per cui vanno imparati così come sono.
Il genere maschile e femminile in italiano
Di solito possiamo riconoscere i nomi maschili da quelli femminili perché i sostantivi che finiscono in -o sono di genere maschile, mentre quelli che finiscono in -a sono di genere femminile.
Consideriamo insieme alcune delle eccezioni più ricorrenti.
Le parole maschili in -a
In questa categoria troviamo
- i nomi composti come: fine settimana, portafortuna, passamontagna, parabrezza, voltagabbana
- i mestieri e gli aggettivi sostantivati che finiscono in -ista (artista, pianista), e in -eta (atleta, esteta), in -ota (pilota, cipriota) e la cui forma femminile resta invariata.
- i nomi che finiscono in -ma, se l’accento cade sulla penultima sillaba (clì-ma, panorà-ma, sistè-ma, arò-ma);
Attenzione al pronome indefinito “qualcosa“ che è maschile:
- hai qualcos’altro da dirmi?
- qualcosa è cambiato nell’aria
Le parole femminili in -o
Succede anche che ci siano parole che finiscono con la -o e che sono femminili.
Più frequentemente i femminili in -o derivano dall’abbreviazione di altri nomi, e quindi presentano una forma plurale invariata. Fanno parte di questa categoria parole come:
- l’auto (da automobile);
- la metro-le metro (da metropolitana);
- la moto-le moto (da motocicletta);
- la radio-le radio (da radiotrasmettitrice);
- la foto-le foto (da fotografia).
Anche le espressioni composte che derivano da contrazioni, come “fine secolo” da “la fine del secolo” e “fine millennio“, da “la fine del millennio”, sono femminili. Ad eccezioni di fine settimana che è maschile.
A volte troviamo nomi di cose che sembrano avere sia la forma femminile che quella maschile perché una forma finisce con -a e l’altra finisce con -o. Attenzione a questi “falsi amici” perché il loro significato è molto diverso. Ecco alcuni esempi.
- il pizzo | la pizza
- il porto | la porta
- il mento | la menta
- il gambo | la gamba
- il collo | la colla
- il foglio | la foglia
Sostantivi in -e
Le parole che finisco con -e possono essere sia maschili che femminili. Formano il plurale nello stesso modo -e > -i.
Generalmente sono maschili:
- i sostantivi che finiscono in -ore, -ale, -ile
il direttore > i direttori
il temporale > i temporali
il cortile > i cortili
Generalmente sono femminili:
- i sostantivi che finiscono in -zione, -sione, -gione
la prigione > le prigioni
la televisione > le televisioni
la stagione > le stagioni