Maschile e Femminile in italiano: non sbagliare il genere! | ELLCI

Come distinguere maschile e femminile in italiano

maschile e femminile

Come distinguere maschile e femminile in italiano

In italiano esistono due generi, il maschile e il femminile, mentre non esiste la forma neutra che di solito definisce gli oggetti inanimati. 

Non solo i nomi di persona sono femminili o maschili, anche i nomi degli oggetti e i nomi astratti, 

  • Nomi di persona: il postino maschile (m.) – la postina femminile (f.)
  • Nomi di oggetti: la casa femminile (f.) –  il tavolo maschile (m.)
  • Nomi astratti: la pace femminile (f.) , il terrore maschile (m.). 

 

Non c’è una regola per cui alcuni oggetti siano maschili e altri femminili, ma è una convenzione d’uso per cui vanno imparati così come sono. 

 

Il genere maschile e femminile in italiano

Di solito possiamo riconoscere i nomi maschili da quelli femminili perché i sostantivi che finiscono in -o sono di genere maschile, mentre quelli che finiscono in -a sono di genere femminile. 

 

Consideriamo insieme alcune delle eccezioni più ricorrenti.

 

Le parole maschili in -a

In questa categoria troviamo

  • i nomi composti come: fine settimana, portafortuna, passamontagna, parabrezza, voltagabbana
  • i mestieri e gli aggettivi sostantivati che finiscono in -ista (artista, pianista), e in -eta (atleta, esteta), in -ota (pilota, cipriota)  e la cui forma femminile resta invariata.
  • i nomi che finiscono in -ma, se l’accento cade sulla penultima sillaba (clì-ma, panorà-ma, sistè-ma, arò-ma);

 

Attenzione al pronome indefinito “qualcosa“ che è maschile:

 

  • hai qualcos’altro da dirmi?
  • qualcosa è cambiato nell’aria

 

Le parole femminili in -o

Succede anche che ci siano parole che finiscono con la -o e che sono femminili. 

 

Più frequentemente i femminili in -o derivano dall’abbreviazione di altri nomi, e quindi presentano una forma plurale invariata. Fanno parte di questa categoria parole come:

  • l’auto (da automobile); 
  • la metro-le metro (da metropolitana); 
  • la moto-le moto (da motocicletta); 
  • la radio-le radio (da radiotrasmettitrice);
  • la foto-le foto (da fotografia).

 

Anche le espressioni composte che derivano da contrazioni, come “fine secolo” da “la fine del secolo” e “fine millennio“, da “la fine del millennio”, sono femminili. Ad eccezioni di fine settimana che è maschile.

 

A volte troviamo nomi di cose che sembrano avere sia la forma femminile che quella maschile perché una forma finisce con -a e l’altra finisce con -o. Attenzione a questi “falsi amici” perché il loro significato è molto diverso. Ecco alcuni esempi.

 

  • il pizzo |  la pizza 
  • il porto  | la porta 
  • il mento  | la menta
  • il gambo  | la gamba 
  • il collo | la colla
  • il foglio | la foglia

 

Sostantivi in -e

 

Le parole che finisco con -e possono essere sia maschili che femminili. Formano il plurale nello stesso modo -e > -i. 

Generalmente sono maschili: 

  • i sostantivi che finiscono in -ore, -ale, -ile

il direttore > i direttori
il temporale > i temporali

il cortile > i cortili

 

Generalmente sono femminili: 

 

  • i sostantivi che finiscono in -zione, -sione, -gione

 

la prigione > le prigioni

la televisione > le televisioni

la stagione > le stagioni