
16 Set
30 Parole Accentate in italiano
La maggior parte dei vocaboli italiani che studierai sono pronunciati foneticamente. Questo significa che una volta imparato il suono corrispondente a determinati segni grafici, puoi applicarlo a tutte le parole che incontri, senza eccezioni.
L’italiano viene descritto nel mondo come una lingua molto musicale, con suoni che vanno su e giù. Questo accade a seconda dell’enfasi che si dà a una sillaba all’interno di una parola. Parlare con la pronuncia corretta significa quindi sapere quale sillaba sottolineare.
La maggior parte delle parole italiane pongono l’accento, cioè si aumenta l’intensità con cui viene pronunciato un suono, sulla penultima sillaba. Queste parole sono chiamate piane (dette anche parossitone), come: casa, cellulare, (io) leggo, umbro, intermezzo.
Nell’italiano standard scritto, l’accento viene indicato solo quando si trova alla fine della parola, come in caffè, città, così, virtù, oblò.
La sillaba e la vocale accentata si chiamano toniche; le altre, invece, si chiamano atone.
L’ortografia italiana usa due simboli per indicare la vocale tonica di una parola:
accento grave (`), che si mette sulla “e” e sulla “o” aperte, ma anche sulle altre tre vocali “a, i e u”.
Quando a, i, o o u sono l’ultima lettera di una parola accentata, l’accento sarà sempre grave: à, ì, ò, ú, così: virtù, già, giù, più, ciò.
accento acuto (´), che si mette sulla “e” e sulla “o” chiuse.
Le vocali chiuse si pronunciano con la bocca più chiusa, le labbra più vicine, qualcosa di simile a parlare con un sorriso.
Le vocali aperte si pronunciano con la bocca più aperta come in una risata.
Quando usare gli accenti in italiano
Alcuni accenti sono obbligatori, e contano come un errore di ortografia se si dimenticano. Atri sono opzionali, li trovi soprattutto nei dizionari per evitare confusione, mentre altri non dovrebbero essere utilizzati affatto.
Usa sempre l’accento in questi casi:
- Nelle parole tronche che hanno più di una sillaba
comò, carità , però, virtù,
- nelle parole composte, anche su quelle che da sole andrebbero scritte senza accento
tre ▶ ventitré (venti+ tre)
me ▶ nontiscordardimé
- In alcuni monosillabi che potrebbero essere erroneamente pronunciati come bisillabi
- già, giù, più, può, ciò
- In alcuni monosillabi che devono essere distinti da parole ➔omonime
– dà (verbo dare) / da (preposizione)/ da’ (2a persona dell’imperativo del verbo dare)
La somma dà come risultato dodici / Il corso di nuoto è stato pagato da me.
– è (verbo essere) / e (congiunzione)
Luca Argentero è un attore italiano/ Ho preso un frullato con fragola e banana
– là (avverbio di luogo) / la (articolo o pronome)
Sono di là / La scrivania / La vedi?
– lì (avverbio) / li (pronome)
Vengo lì / Li ho presi io
– né (congiunzione) / ne (avverbio o pronome)
Né carne né pesce / Me ne vado
– sé (pronome) / se (congiunzione)
La cosa in sé / Se piove, non andiamo.
– sì (avverbio affermativo) / si (pronome)
Sì, ha detto che viene / Si prende troppo sul serio
– tè (bevanda) / te (pronome)
Ho voglia di tè freddo / Parlami di te
dà (verbo) – ti dà del filo da torcere | da (preposizione) – vengo da Roma |
dì (nome) – lavora tutto il dì | di (preposizione) – lavora solo di domenica |
è (verbo)- è proprio strano | e (congiunzione) – io e te |
là (avverbio) – lei vive là | la (articolo) – prendi la mela |
lì (avverbio) – aspettami lì | li (articolo) – li vuoi questi? |
né (congiunzione) – né Mario né Luigi, | ne (pronome) – ne ho visti tanti |
sé (pronome) – lo prese con sé | se (congiunzione) – se ti perdi, cosa fai? |
sì (affermazione) – dimmi di sì | si (pronome) – si ricorda di me? |
tè (nome) – vuoi tè o caffè | te (pronome) – vengo con te |
L’accento grafico invece è facoltativo per quelle parole che scritte nello stesso modo ma che hanno significato e pronuncia differente.
- Nòcciolo / nocciòlo
Il nòcciolo della questione / Un albero di nocciòlo
- Prìncipi / princìpi
I prìncipi sono arrivati a palazzo/ È contro i miei princìpi
- Séguito / seguìto
Il séguito alla prossima puntata / Ho seguìto la lezione attentamente
Non confondere l’accento con l’apostrofo
Attenzione a non confondere l’accento, che va posto sopra la lettera, con l’apostrofo, che segue la vocale. L’apostrofo non va mai usato in sostituzione dell’accento, né in maiuscolo né in minuscolo.
Gli errori più comuni sono:
- pò (forma inesistente) invece di po’, abbreviazione di poco.
Vorrei un po’ di prosciutto.
- dì (giorno) invece di di’ per la 2a persona dell’imperativo del verbo dire
Di’ la tua.
Una volta al dì.
Elenco 30 parole accentate in italiano
comò | virtù | ventitré | liquidità | così | però |
quaggiù | carità | lunedì | perchè | più | può |
ciò | già | giù | è | là | lì |
né | sé | sì | tè | perchè | città |
tribù | lassù | purè | casinò | sanità | società |
Esercizi di grammatica per stranieri sulle parole accentate