5 canzoni facili per imparare l'italiano con la musica | ELLCI

Imparare e migliorare l’Italiano con la musica 

canzoni italiane per imparare l italiano

Imparare e migliorare l’Italiano con la musica 

ELLCI_insegnante_Valentina

 

Ciao sono Valentina, insegnante di italiano L2 / LS in ELLCI Milano. Oggi scopriamo le canzoni italiane per imparare l’italiano che ci faranno sognare l’estate e il mare.

 

Ho sempre amato l’italiano per la sua naturale musicalità: la facilità con cui una parola, un’espressione, una frase possano rimanere incastrate nella nostra memoria, lì pronte a essere ricordate, ripetute e canticchiate in qualsiasi momento.

Cosa c’è di meglio delle canzoni italiane per imparare l’italiano con la musica? L’associazione dell’italiano alla musica è immediata, istantanea. Porta con sé immagini di teatri, orchestre, chitarre davanti a una spiaggia e giornate fatte semplicemente di canzoni. Note e parole che escono dai balconi, dalle macchine e dalle voci di passanti distratti, persi nel ritmo delle città.

Niente è più efficace ed evocativo di una canzone estiva; chiudiamo gli occhi e siamo già su una spiaggia, in coda in autostrada sognando di tuffarci in un mare cristallino, di ballare tutta la notte a piedi nudi aspettando l’alba o un nuovo amore.

Ecco i tormentoni estivi che ho scelto per voi: le migliori canzoni italiane per imparare l’italiano.

5 canzoni per imparare l’italiano

Iniziamo con il nuovo singolo di Diodato “Un’altra estate”.

Il vincitore di Sanremo, con la sua voce calda e potente, riaccende la speranza dopo questi mesi di buio portandoci in vacanza anche quest’anno, anzi soprattutto quest’anno. Chissà che effetto fa? Insomma ce ne andiamo al mare anche se non ci credevamo più, un’altra estate ci consola e ci rincuora. Un buon esercizio per capire bene i vari usi di CI tra pronomi diretti e verbi pronominali. Solo per veri coraggiosi.

Lo vedi arriva un’altra estate

lo so non ci credevi più

che è stato buio l’inverno, troppo duro un inferno

è così immobile la primavera

Ma tu ora dove sei?

dimmi dove sei

che oggi ti porto via

E ce ne andiamo al mare

chissà che effetto fa (chissà che effetto fa)

vediamo se questo tempo ci rincuora

se questa estate ci consola

Lo vedi amico arriva un’altra estate

e ormai chi ci credeva più

che è stato duro l’inferno ma non scaldava l’inverno

hai pianto troppo questa primavera

E tu ora dove sei?

dimmi dove sei

che oggi se vuoi ti porto via

E ce ne andiamo al mare

chissà che effetto fa (chissà che effetto fa)

vediamo se questo tempo ci rincuora

se questa estate ci consola

E nuoteremo con il cuore in gola fino all’orizzonte

perchè in fondo noi in quell’orizzonte ci crediamo ancora

ci crediamo ancora

tu ci credi? (tu ci credi, tu ci credi?)

Io ci credo ancora

E ce ne andiamo al mare

chissà che effetto fa (lo devi arriva una tempesta)

e ce ne andiamo al mare

chissà che effetto fa (che poi magari ci consola)

 

La seconda canzone è un classico dell’estate italiana: Mare mare di Luca Carboni. Non esiste un posto dove non passi questa canzone tutti gli anni, un vero e proprio cult degli anni ’90. Quest’anno reinterpretata da Elisa in una nuova bellissima versione, più elettrica e fresca a inaugurare quest’estate 2020. Anche qui non vediamo l’ora di raggiungere il mare, questa volta in moto, ma anche un amore con la stessa impazienza. Ci starà aspettando?

Un pezzo perfetto per ripassare le preposizioni, senza stress, sfrecciando con la mente da Bologna in autostrada, in un bar, sul molo e tra le onde.

 

Ho comprato anche la moto

usata ma tenuta bene

ho fatto il pieno e in autostrada

prendo l’aria sulla faccia

Olè tengo il ritmo prendo un caffè

lo so

questa notte ti troverò

Son partito da Bologna

con le luci della sera

forse tu mi stai aspettando

mentre io attraverso il mondo

Alè questa notte mi porta via

olè questa vita mi porta via…

mi porta al mare

Mare, mare, mare

ma che voglia di arrivare lì da te, da te

sto accelerando e adesso ormai ti prendo

mare, mare, mare

ma sai che ognuno* c’ha il suo mare dentro al cuore

e che ogni tanto gli fa sentire l’onda

mare, mare, mare

ma sai che ognuno* c’ha i suoi sogni da inseguire

per stare a galla e non affondare no, no

Ma son finito qui sul molo

a parlare all’infinito

le ragazze che sghignazzano

e mi fan sentire solo

sì ma cosa son venuto a fare

ho già un sonno da morire

Va beh, cameriere un altro caffè

per piacere

alè tengo il ritmo e ballo con me

Mare, mare, mare

cosa son venuto a fare se non ci sei tu

no, non voglio restarci più no, no, no,

mare, mare, mare

cosa son venuto a fare se non ci sei tu

no, non voglio restarci più no, no, no,

mare, mare, mare

avevo voglia di abbracciare tutte quante voi

ragazze belle del mare, mare,

mare, mare, mare

poi lo so

che torno sempre a naufragare qui..

 

[*Ricordatevi che l’espressione “c’ha” fa parte dell’italiano colloquiale parlato e, nonostante sia molto diffusa, non è da considerarsi grammaticalmente corretta. Dovrebbe essere “ognuno ha il suo mare dentro al cuore, ognuno ha i suoi sogni da inseguire”]

La terza canzone è del 2009 “Verrà l’estate” di Malika Ayane e Pacifico. Due grandi artisti e bellissime voci che ci portano in vacanza su un treno lento che costeggia il mare attraversando campagne, profumi, luci e colori dell’estate mediterranea.  Godiamoci questo viaggio dal finestrino e riflettiamo un po’ sul tempo futuro. Che estate sarà quella che verrà?

 

Verrà l’estate

sarà nel vento

nel fiato caldo dietro le persiane

nelle campagne gialle consumate

nelle strade vuote

 

Verrà l’estate

senza avvisare

Un treno lento che costeggia il mare

Sul marciapiede vuoto alla stazione

ti farai trovare

 

Sempre ti aspetto

Apro per te ogni finestra

respiro e l’aria è fresca

 

Salterà i muri,

le cancellate

Starà nei pozzi, in fondo ai corridoi

E verrà a prenderti, a portarti fuori

 

Sempre ti aspetto

salvami stanco e infelice

Nell’aria la tua luce

 

Proseguiamo con uno dei più grandi successi degli ultimi anni e viaggiamo da Roma a Bangkok con Baby K e Giusi Ferreri. “Roma – Bangkok” del 2015 strizza l’occhio al reggaeton e al pop elettronico regalandoci un inno dell’estate che non dimenticheremo facilmente.

Lasciamoci trasportare dal condizionale Volerei da te, ti seguirei fino in capo al mondo e diamo un po’ di energia al viaggio con gli imperativi vestiti in fretta, abbassa i finestrini e alza il volume. Pronti, via!

Yo, Baby K

Vestiti in fretta perché ho voglia di far festa

Sai non importa il trucco, la bellezza è in testa

Abbiamo visto il cielo piangerci addosso

Perciò balliamo ora che il sole è il nostro

Voglio una musica che mi ricorda l’Africa

All’improvviso tutto il mondo cambia pagina

Innamorarsi con la luna nel mare

Partire e tornare

Senza sapere quando

Andata senza ritorno

Ti seguirei fino in capo al mondo

All’ultimo secondo

Volerei da te, da Milano

Fino a Hong Kong

Passando per Londra, da Roma e fino a Bangkok

Cercando te

Stacca dal tuo lavoro almeno per un po’

La vita costa meno trasferiamoci a Bangkok

Dove la metropoli incontra i tropici

E tra le luci diventiamo quasi microscopici

Abbassa i finestrini voglio il vento in faccia

Alza il volume della traccia

Torneremo a casa solo quando il sole sorge

Questa vita ti sconvolge

Senza sapere quando

Andata senza ritorno

Ti seguirei fino in capo al mondo

All’ultimo secondo

Volerei da te, da Milano

Fino a Hong Kong

Passando per Londra, da Roma e fino a Bangkok

Cercando te

Anche i muri di questa città mi parlano di te

Le parole restano a metà

e più aumenta la distanza tra me e te

Giuro questa volta ti vengo a prendere

Senza sapere quando

Volerei da te, da Milano

Fino a Hong Kong

Passando per Londra, da Roma e fino a Bangkok

Cercando te

 

Concludiamo con un tocco di indie pop direttamente dall’estate scorsa. Coez con la sua “Domenica” ci porta a spasso col braccio che penzola dal finestrino, i piedi sul cruscotto e in bici senza mani ridendo senza un motivo. Come se fossimo bambini, come se fossimo destini, come fosse domenica con te: congiuntivi imperfetti in una giornata perfetta.

 

Vorrei fosse domenica

andare in bici senza mani

una risata isterica

e sconvolgere i tuoi piani

e volare senz’elica

senz’elica con te

vorrei fosse domenica

niente stadio né partite

una coda patetica

su questa statale andare

volare senz’elica

senz’elica io e te

È come se fossimo bambini

come se fossimo destini

che si corrono accanto

con le mani nel vento

come fosse domenica con te, con te

Vorrei fosse domenica

tu coi piedi sul cruscotto

io il braccio che penzola

l’orologio sotto al sole che scotta

e ripenso alla mia vita senza te

vorrei fosse domenica

e tua madre fosse meno, un po’ meno nevrotica

e tuo padre oggi bevesse soltanto acqua tonica

io e te a ridere

È come se fossimo bambini

come se fossimo destini

che si corrono accanto

(che si corrono accanto)

con le mani nel vento

(con le mani nel vento)

come fosse domenica con te, con te

Vorrei fosse domenica

vorrei fosse domenica

e stringi la giornata fra le dita

che tra poco è già finita

così è la vita, così è la vita

È come se fossimo bambini

come se fossimo destini

che si corrono accanto

(che si corrono accanto)

con le mani nel vento

(con le mani nel vento)

come fosse domenica con te, con te

come fosse domenica con te

(che si corrono accanto)

con te (con le mani nel vento)

come fosse domenica con te, con te

Come fosse domenica con te

(che si corrono accanto)

con te (con le mani nel vento)

come fosse domenica con te, con te

 

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