10 Curiosità su Milano che ancora non sai! | ELLCI

10 Curiosità che non sai su Milano!

10 curiosità milano

10 Curiosità che non sai su Milano!

Milano si scopre meglio a piedi, passeggiando senza programmi ma prestando attenzione ai particolari… Il motivo per cui vorrai esplorare la città a piedi è perché le migliori curiosità su Milano, si celano nei dettagli. Questi sono i luoghi nascosti più belli di Milano, cose curiose da vedere a Milano che non ti aspetti. 

Lasciati stupire!

 

Cose curiose da vedere a Milano

Ponte delle sirenette

Ponte delle sirenette

All’interno del Parco Sempione, sopra un’ansa del laghetto al centro del parco, si trova il Ponte delle Sirene. 

Questo ponte pedonale, progettato nel 1840,  fu il primo ponte in ferro di Milano.

All’epoce dell’inaugurazione suscitò grande scandalo, per via delle forme sensuali e senza veli delle quattro sirene. Tuttavia il suo carattere romatico attirava le coppie della città, alimentando così la leggenda per cui chi si scambia un bacio sul Ponte delle Sirenette di Milano si amerà per sempre.

Il ponte si trovava sul Naviglio Paderno, ma quando nel 1930 Milano decise di chiudere i navigli per ragioni sanitarie, il ponte venne accorciato e spostato nel Parco Sempione, a pochi passi dal Castello Sforzesco.

Case igloo

case igloo

Tra viale Zara e via Melchiorre Gioia, ti sembrerà di entrare in un altro mondo. Queste vie sono piene di edifici in stile liberty a due o tre piani e spazi verdi che hanno fatto di questo quartiere il primo esempio di città giardino in Italia. 

Le case più famose furono realizzate nel dopoguerra (1946) come soluzione abitativa temporanea per gli sfollati della guerra. L’ingegnere Mario Cavallè progettò delle abitazioni moderniste e insolite: le case a fungo e le case a igloo.

Le case a fungo, abitazioni a due piani furono purtroppo demolite negli anni ’60. Delle originali dodici case igloo, oggi ne restano solo otto, tutte in via Lepanto.

 

Chiesa di San Bernardino alle Ossa

 

san bernandino alle ossa 

Situata in Piazzale Santo Stefano, questa Chiesa fu edificata nel 1269 vicino all’Ospedale di Santo Stefano alla ruota e all’adiacente cimitero.

Nel 1642 , la Chiesa di San Bernardino venne parzialmente distrutta dal crollo del campanile vicino e gli architetti dell’epoca decisero per una ristrutturazione decisamente originale. 

Le ossa presenti nel cimitero vennero risistemate secondo schemi decorativi e la volta dell’ossario affrescata in un stile che fonde macabro con la grazia del rococò.

 

Il re del Portogallo Giovanni V in una visita ne rimase talmente affascinato da commissionare una simile struttura a Èvora -Portogallo, nota in seguito come capela dos Ossos.

I draghi di Milano

il biscione di milanoScrutando il Castello Sforzesco, e in numerosi altri punti di Milano, si nota una figura mitologica a metà tra un drago e un serpente. È il Biscione, lo stemma della città e simbolo araldico della famiglia Visconti. 

Il biscione non è l’unico drago della città. Nei parchi e negli angoli più diversi della città, si trovano i draghi verdi, o vedovelle, che invece di sputare fuoco, versano acqua potabile. 

Si tratta di fontante di ghisa diffuse nelle principali città italiane, ma che a Milano sono note affettuosamente come draghi verdi per via del rubinetto a forma di testa di drago. 

 

Colonna del Diavolo

colonna del diavolo

La colonna del Diavolo, o colonna imperiale, risale all’epoca romana ed è situata nelle vicinanze della Chiesa di Sant’Ambrogio. La colonna faceva parte del palazzo imperiale romano di Milano, costruito dall’imperatore Massimiano quando Mediolanum (la moderna Milano) diventò capitale dell’Impero romano d’Occidente, ruolo che ebbe dal 286 d.C. al 402 d.C.

La leggenda vuole che il diavolo cercò di tentare Sant’Ambrogio ad abbandonare il suo ruolo di vescovo. Il santo gli sferrò un calcio così potente che lo fece sbattere con le corna contro la colonna, lasciando due piccoli fori che sono visibili ancora oggi. 

Albergo Diurno Venezia

albergo diurno venezia

In piazza Oberdan, a metà della scalinata per accedere alla metropolitana, si trova una piccola porticina che porta uno dei gioielli di Milano meglio nascosti. 

 

Sotto Porta Venezia si trova l’Albergo Diurno Venezia, nato negli anni Venti per offrire riposo e relax ai cittadini e ai viaggiatori che passavano da Milano. Era un luogo di passaggio, non un albergo per dormire, ma per trascorrere le ore diurne appunto. Uno splendido esempio di bagni pubblici in stile liberty e in stile déco che offriva: barbieri, manicure, deposito bagagli, pedicure, o servizio telefonico.

 

Purtroppo ora le visite guidate sono sospese fino a quando i lavori di restauro non saranno ultimati. I locali dell’ex Albergo Diurno Venezia, diventeranno infatti la sede del Museo nazionale di Arte Digitale.

 

 

 Foro romano

modellino mediolanum

Nei sotterranei della biblioteca Ambrosiana, si trovano i resti del Foro romano, l’antica piazza principale di Mediolanum, il nome con cui veniva chiamata Milano in epoca romana.

Il foro romano ebbe il suo periodo di maggiore importanza fino a quando ​​quando Mediolanum fu capitale dell’Impero romano d’Occidente

Fu proprio qui che venne emanato un’importante editto per lo sviluppo del cristianesimo: l’editto dell’imperatore Costantino, nel 313 dopo Cristo, noto anche come editto di Milano o Editto di Tolleranza.

Sulle rovine del Foro sorse prima una chiesetta e poi una più chiesa molto più grande che prese il nome di Santo Sepolcro.

Nel 1607, per volere del cardinale Federico Borromeo, fu edificata la prima grande biblioteca pubblica del mondo moderno: la Biblioteca Ambrosiana.

Oggi parte dei resti archeologici del foro, è visitabile dai sotterranei della Biblioteca Ambrosiana e della Chiesa di San Sepolcro.

 

Fornace Curti

Fornace Curti

A pochi passi dal naviglio grande si trova la più antica fornace per la lavorazione dell’argilla ancora attiva di Milano: La Fornace Curti.

La Fornace Curti viene fondata nel XV secolo alle Colonne di San Lorenzo. In quel periodo la fornace di Giosuè Curti, nobile al servizio degli Sforza, produsse le formelle e i mattoni sagomati per l’ospedale Maggiore Ca’ Granda e la Certosa di Pavia. al servizio degli Sforza.

Nonostante i vari cambi di sede nel corso dei secoli, la Fornace Curti è da sempre il punto di riferimento per quelle decorazioni in cotto, dettagliate e finissime, che caratterizzano la produzione decorativa lombarda. La Fornace Curti ha prodotto anche le decorazioni di Santa Maria delle Grazie, dell’Abbazia di Chiaravalle, del Duomo di Monza, del Teatro Fossati. 

Visitare la Fornace Curti significa riscoprire la storia di Milano in una sorta di “mini borgo” all’interno della città.

Casa clonata

Casa 770

Torniamo in zona Porta Venezia per ammirare un singolare edificio in via Carlo Poerio 35: “Casa 770″.

Il palazzo è conosciuto dai milanesi come “la casa olandese”, perché richiama lo stile fiammingo dei Paesi Bassi.La sua origine invece risale al quartiere di Brooklyn, New York, al numero 770 di Eastern Parkway nella casa in cui il rabbino MEnachem Mendel Schneerson trovò rifugio nel 1940.  La casa divenne un punto di riferimento per la comunità e riscosse così tanto successo e adepti che negli anni successivi la facoltosa famiglia Lubuvitcher fece costruire altre case 770 in varie città del mondo. Quella a Milano è l’unica in Europa di 12 copie identiche in tutto il mondo e svolge tuttora la funzione di sinagoga.

Oggi la casa 770 di Milano è anche un centro culturale dove si organizzano eventi dall’arte al food, rigorosamente kosher.  

 

Chiesa all’aria aperta

Madonna del grembiule

Passeggiando nei pressi di Via Meravigli, a pochi passi dai resti del Palazzo Imperiale di Massimiliano, si trova una graziosa piazzetta che costudisce un segreto a cielo aperto. Si tratta di una chiesa en plein air che risale XII secolo. 

Per anni il Vicolo Santa Maria alla Porta è stato uno slargo di passaggio trascurato e usato come parcheggio. 

Un recente restauro ha riportato alla luce il pavimento originale in marmo rosa e grigio e l’affresco di una Madonna con bambino che era stato coperto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

 

La leggenda vuole che, a metà Seicento, in piena dominazione spagnola, un operaio che lavorava alla ricostruzione dell’adiacente Chiesa di Santa Maria alla Porta, scrostando la calce vecchia del muro esteriore, scoprì il volto impolverato di una Madonna. Dopo aver pulito con il suo grembiule l’affresco, l’uomo guarì dalla zoppia e il luogo del miracolo divenne sacro per i milanesi, tanto che nel Settecento venne realizzata una apposita cappella ottagonale dedicata alla Beata Vergine dei Miracoli, detta appunto “Madonna del Grembiule”.

 

Oggi la piazza è un angolo di pace ideale per una pausa, inoltre qui si affacciano un edificio del 1960 e la bellissima Casa Tonolli realizzata in stile Liberty nel 1922. Infine, vale la pena visitare anche la Chiesa di Santa Maria della Porta. Oggi è la chiesa della Comunità Polacca di Milano, nella quale tutte le scritte sono bilingui, la messa viene celebrate in lingua polacca e ci sono la riproduzione della Madonna di Czestochowa e la statua di Giovanni Paolo II.

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