25 Aprile, cos'è la Festa della Liberazione in Italia? | ELLCI

Il 25 Aprile in Italia

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Il 25 Aprile in Italia

Cos’è la festa del 25 aprile in Italia: storia e significato del giorno in cui si ricorda e festeggia la liberazione dal nazifascismo e la Resistenza.

Che cos’è la Festa della Liberazione?

il 25 aprile in Italia è una festa nazionale e un giorno festivo, in cui la maggior parte delle attività lavorative sono sospese. 

La festa del 25 aprile in Italia ricorda la liberazione dal fascismo e dall’occupazione nazista del paese. Fu istituita nel 1946 dal governo provvisorio di Alcide De Gasperi.

Il Giorno della Liberazione è conosciuto anche come anniversario della Resistenza, nella quale si rende omaggio ai partigiani di ogni appartenenza politica che si opposero all’occupazione nazista. 

L’Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre

In Italia le formazioni partigiane si costituirono in seguito all’armistizio dell’8 settembre che proclamò la resa incondizionata dell’Italia agli Alleati e sancì la fine dell’alleanza con la Germania nazista di Adolf Hitler.
Il paese, già stremato da anni di guerra, restò senza una guida ufficiale. Il re, il capo del governo Badoglio, e i vertici dello Stato maggiore si trasferirono a Brindisi, lasciando la capitale senza un piano di difesa. Roma diviene così città aperta,  (Rossellini iniziò le riprese del film Roma città aperta già due mesi dopo la liberazione della città) poiché ceduta alle forze nemiche senza combattimenti.

 L’annuncio del Re alla nazione era stato volutamente ambiguo nella speranza che gli angloamericani guidassero l’offensiva ai tedeschi nei centri nevralgici del paese. 

Ciò non avvenne ed ebbe l’effetto di lasciare l’esercito italiano senza strategia e con ordini contraddittori. Da un lato gli si chiedeva di smettere di combattere l’avanzata dell’esercito anglo americano dal sud, e allo stesso tempo di non combattere i soldati tedeschi. non Le forze tedesche, invece, non persero tempo e la notte stessa dell’8 settembre presero possesso di aeroporti, stazioni ferroviarie e caserme, cogliendo di sorpresa le forze italiane. 

Mussolini, deposto a luglio e incarcerato, fu liberato dai tedeschi e  il 23 settembre 1943, proclamò la Repubblica di Salò, di fatto uno stato controllato dai tedeschi e in misura minore da Mussolini e dai gerarchi fascisti fedelissimi.

La resistenza partigiana

Le formazioni partigiane si costituirono per iniziativa sia di antifascisti di diversi movimenti politici che di militari del disciolto esercito regio. 

Il 9 settembre 1943, fu fondato a Roma il Comitato di Liberazione Nazionale che unisce in un unico organismo i diversi partiti dell’antifascismo storico.  Lo Stato italiano era praticamente dissolto e con esso la credibilità dei suoi vertici istituzionali. I partigiani diedero quindi il via alla guerra di liberazione:

Le formazioni partigiane, inizialmente composte da poche migliaia di uomini, videro poi la partecipazione di larga parte della popolazione, come contadini, operai e donne, quest’ultime secondo alcune stime sarebbero state 70.000,  che portarono nell’esercito partigiano circa 300.000 persone.

Inizialmente le formazioni combattenti furono denominate “bande” e solo più tardi si parlò di “brigate” e “divisioni”. 

La resistenza italiana era composta da molti gruppi diversi, tra cui una vasta gamma di partiti politici (il Partito Comunista Italiano, il Partito Socialista Italiano, i Democratici Cristiani, il Partito Democratico Laburista e il Partito Liberale Italiano), che insieme costituirono il Comitato di liberazione nazionale (CLN).

Anche se male equipaggiati, diedero vita alla resistenza armata contro il collaborazionismo fascista e l’occupazione nazista, è per questo duplice aspetto che la lotta armata fu al contempo una guerra civile e una guerra di liberazione.

Cosa successe il 25 aprile 1945

L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno ma il 25 aprile è una data di particolare rilevanza perché nel  1945 coincise con l’inizio della ritirata dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano

A Milano era stato proclamato uno sciopero generale nazionale contro l’occupazione tedesca e contro la guerra fascista. 

Dopo il 25 aprile, tutti i leader fascisti furono condannati a morte e Benito Mussolini fu ucciso tre giorni dopo, dopo aver tentato di fuggire dal nord della Svizzera. I loro corpi, appesi per i piedi, furono esposti in Piazzale Loreto a Milano.

Gli americani arrivarono in città il 1 ° maggio e le forze tedesche alla fine si arresero ufficialmente il 2 maggio.

La liberazione è stata una svolta fondamentale nella storia dell’Italia in quanto ha portato alle prime elezioni libere dal 1924.   Il 2 giugno 1946 per la prima volta si votò con il suffragio universale e poterono votare anche le donne. Tutti gli italiani sopra i 21 anni, furono chiamati a votare per scegliere fra Monarchia e Repubblica e per eleggere i deputati dell’Assemblea Costituente.

Il 25 aprile fu designato festa nazionale nel 1949 da Alcide De Gasperi, l’ultimo Primo Ministro del Regno d’Italia.

In che modo gli italiani celebrano la giornata?

Ci sono numerose cerimonie ufficiali in tutto il paese, tra cui visite ai mausolei dei soldati partigiani. I politici tengono discorsi ogni anno per sottolineare l’importanza di ricordare il movimento di resistenza e creare un grande coinvolgimento attorno ai principi della nostra Costituzione.

La maggior parte delle città italiane organizza manifestazioni e raduni politici a Roma e Milano.

Sentirai la canzone “Bella Ciao” nella maggior parte di questi eventi. È diventata nota come l’inno del movimento della resistenza italiana e oggi è il simbolo della resistenza contro ogni sopruso e un inno alla libertà e alla tolleranza, non solo per gli italiani. Bella ciao negli anni ha infatti raggiunto una diffusione planetaria come inno popolare per le lotte sociali.

Quest’anno la festa della Liberazione si svolgerà in casa, lontano dalle consuete piazze, ma si sono moltiplicate le iniziative social per festeggiarlo da casa e mantenere vivi i principi della Costituzione italiana. 

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