Il congiuntivo presente con esercizi in pdf | ELLCI

Congiuntivo Presente in italiano, qualche regola per usarlo

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Congiuntivo Presente in italiano, qualche regola per usarlo

ELLCI_insegnante LucreziaCiao,

 

sono Lucrezia, insegnante di italiano L2-LS in ELLCI, oggi affronteremo insieme il congiuntivo presente!

Il simpatico giornalista italiano Beppe Severgnini, nel suo libro Italiano, lezioni semiserie, afferma che il congiuntivo non è adatto al nostro tempo, in cui tutti sono pieni di certezze e sicurezze: 

La crisi del congiuntivo non deriva dalla pigrizia, ma dall’eccesso di certezze. L’affermazione Speravo che portavi il gelato non è solo brutta: è arrogante («Come si permette, questo qui, di venire a cena senza portare il gelato?»). La frase Speravo (che) portassi il gelato è invece il risultato di una piccola illusione, cui segue una delusione contenuta e filosofica.

In realtà, gli esperti di grammatica ci dicono che il congiuntivo non è morto, anzi è vivo, vivissimo! Tutti noi abbiamo i nostri dubbi, i nostri desideri e speranze, le nostre opinioni. Il congiuntivo è il modo che ci permette di esprimerli. Come farlo? Ecco qui una piccola guida!

Mentre usiamo l’indicativo per parlare di fatti certi (Ieri ha piovuto o Domani partirò per l’India), il congiuntivo è il modo della soggettività: quello che diciamo non è obiettivo al 100%, ma è una nostra speranza o paura o opinione. Insomma, noi siamo i protagonisti e parliamo di come noi vediamo il mondo.

Il congiuntivo è un modo formato da quattro tempi verbali: due semplici, presente e imperfetto, e due composti, passato e trapassato.

Congiuntivo Presente, gli esercizi in pdf 

Vediamo il presente congiuntivo dei verbi “essere” e “avere“, i verbi ausiliari (dal latino auxilium che significa “aiuto”) che servono a costruire i tempi composti (che vedremo la prossima settimana).

ESSERE AVERE
Che io sia
Che tu sia
Che lui/lei sia
Che noi siamo
Che voi siate
Che loro siano
Che io abbia
Che tu abbia
Che lui/lei abbia
Che noi abbiamo
Che voi abbiate
Che loro abbiano

Esempi:

Penso che siano in ritardo.

Pensa che tu abbia fortuna.

Per coniugare gli altri verbi al congiuntivo presente, basta togliere le desinenze e aggiungere queste:

Verbi in -ARE Verbi in -ERE Verbi in –IRE (come «partire») Verbi in –IRE (come «finire»)
-i
-i
-i
–iamo
–iate
-ino
-a
-a
-a
–iamo
–iate
-ano
-a
-a
-a
–iamo
–iate
-ano
–isca
–isca
–isca
–iamo
–iate
–iscano

 

Ora che abbiamo memorizzato le desinenze del congiuntivo, possiamo coniugare tutti gli altri verbi regolari che finiscono in ARE- ERE – IRE

Come si usa il congiuntivo presente: 

  • nella maggior parte dei casi il congiuntivo è introdotto da “che”
  • il verbo delle tre persone singolari è uguale, perciò è meglio  esplicitare il pronome personale soggetto per evitare equivoci
  • il verbo della prima persona plurale è uguale a quello della prima persona plurale del presente indicativo
  • il verbo della terza persona plurale è uguale a quello delle persone singolari +no

Vediamo come si comportano i verbi irregolari più comuni che presentano differenze sia nelle radici che nelle desinenze) in -ARE:

MANGIARE
verbo regolare
ANDARE
radice e desinenza irregolare
FARE
desinenza irregolare
Che io mangi
Che tu mangi
Che lui/lei mangi
Che noi mangiamo
Che voi mangiate
Che loro mangino
Che io vada
Che tu vada
Che lui/lei vada
Che noi andiamo
Che voi ndia
Che loro vadano
Che io faccia
Che tu faccia
Che lui/lei faccia
Che noi facciamo
Che voi facciate
Che loro facciano

Esempi:

  • Penso che vadano a scuola a Milano
  • Non pensiamo che facciano un corso di aggiornamento.

I verbi che terminano in -NERE al presente congiuntivo (proprio come al presente indicativo) prendono una g prima delle desinenze delle tre persone singolari e della 3 persona plurale!

LEGGERE
verbo regolare
TENERE
desinenza irregolare
Che io legga
Che tu legga
Che lui/lei legga
Che noi leggiamo
Che voi leggiate
Che loro leggano
Che io tenga
Che tu  tenga
Che lui/lei  tenga
Che noi  teniamo
Che voi  teniate
Che loro  tengano

Esempi:

  • Credi che tengano un motivo valido?
  • Pensa che tenga una valigia blu.

 

I verbi in -IRE tendenzialmente seguono la coniugazione del verbo partire o finire

PARTIRE FINIRE
Che io parta
Che tu parta
Che lui/lei parta
Che noi partiamo
Che voi partiate
Che loro partano
Che io finisca
Che tu finisca
Che lui/lei finisca
Che noi finiamo
Che voi finiate
Che loro finiscano

Verbi irregolari in -IRE:

USCIRE VENIRE DIRE
Che io esca
Che tu esca
Che lui/lei esca
Che noi usciamo
Che voi usciate
Che loro escano
Che io venga
Che tu venga
Che lui/lei venga
Che noi veniamo
Che voi veniate
Che loro vengano
Che io dica
Che tu dica
Che lui/lei dica
Che noi diciamo
Che voi diciate
Che loro dicano

Esempi:

  • È bene che  non escano senza ombrello con questa pioggia
  • Luca vuole che vengano anche i suoi cugini.
  • Credo che dicano a te. 

I VERBI MODALI

Infine, vediamo il  congiuntivo presente dei verbi modali italiani:

VOLERE POTERE DOVERE SAPERE
Che io voglia
Che tu voglia
Che lui/lei voglia
Che noi vogliamo
Che voi vogliate
Che loro vogliano
Che io possa
Che tu possa
Che lui/lei possa
Che noi possiamo
Che voi possiate
Che loro possano
Che io debba
Che tu debba
Che lui/lei debba
Che noi dobbiamo
Che voi dobbiate
Che loro debbano
Che io sappia
Che tu sappia
Che lui/lei sappia
Che noi sappiamo
Che voi sappiate
Che loro sappiano

Esempi:

  • Crediamo che debba fare più sport.
  • Non pensano che possiate partire.
  • Spero che tu voglia venire alla mia festa.
  • Che tu sappia, sono già usciti i risultati dell’esame?

Il congiuntivo ha tantissimi usi: in questo articolo parleremo solo del congiuntivo usato nelle frasi secondarie introdotte da che, in dipendenza da alcuni verbi particolari. Usiamo il congiuntivo con:

Ø  Verbi che esprimono una volontà, un desiderio, una speranza, un’aspettativa (come voglio, desidero, preferisco, spero, sogno…).

Esempi:

  • Voglio che tu mi dica la verità.
  • Noi tutti desideriamo che la questione si risolva al più presto.
  • Speravo che il nostro amore durasse per sempre.

Ø  Verbi che esprimono stati d’animo o sentimenti (come temo, ho paura, sono contento, mi dispiace…).

Esempi:

  • Ho paura che piova durante la nostra vacanza all’isola d’Elba.
  • Sono contento che tu sia venuto a trovarmi a Milano!
  • Ad Andrea dispiace che sua nonna stia male.

Ø  Verbi che esprimono un dubbio, un’ipotesi (come dubito, sospetto, non sono sicuro…).

Esempi:

  • Dubiti che io sappia preparare un perfetto tiramisù?
  • Davide non è sicuro che questo regalo piaccia alla sua fidanzata.

Ø  Verbi che esprimono un’opinione (come penso, credo, ritengo, suppongo…).

Esempi:

  • Penso che Venezia sia la città più bella del mondo.
  • La maestra non credeva che il bambino dicesse la verità.

Dopo espressioni come sono convinto, sono certo, sono sicuro è normale e comune utilizzare l’indicativo: Sono sicuro che questa legge è giusta.

Però, potrebbe capitarci di sentire qualcuno che utilizza il congiuntivo: Sono convinta che le cose vadano dette.

Ma come? Abbiamo detto che il congiuntivo è il modo dell’incertezza!

È vero, però in alcuni casi specifici è possibile utilizzare sia l’indicativo sia il congiuntivo, a seconda della sfumatura di significato che vogliamo dare alla frase:

  • Sono sicuro che questa legge è giusta.
  • Sono convinta che le cose vadano dette (secondo la mia sensibilità personale).

Quando la frase che dipende da questi verbi ha lo stesso soggetto della frase principale, allora non usiamo che + congiuntivo, ma usiamo di + infinito.

Osserva gli esempi:

  • Sandra pensa che Roberto Benigni sia molto divertente.

Sandra è il soggetto della frase principale (Sandra pensa), mentre Roberto Benigni è il soggetto della frase dipendente.

  • *Sandra pensa che Sandra sia molto divertente.

Sandra è sia il soggetto della frase principale sia il soggetto della frase dipendente.

Quindi non usiamo che + congiuntivo, ma di + infinito e la frase diventa: Sandra pensa di essere molto divertente

Ø  Espressioni impersonali.

Il congiuntivo si usa anche dopo espressioni impersonali, cioè senza soggetto. Eccone alcune:

verbo essere + aggettivo/avverbio:

  • È meglio che prenoti il ristorante con anticipo.
  • È bello che veniate da noi per Natale.

Attenzione!

Il congiuntivo non si usa dopo espressioni che esprimono certezza, come è certo che, è sicuro che, è indubbio che

  • È indubbio che Elisa è la migliore studentessa della classe

Sembra e pare:

  • Pare che quel ragazzo sia un genio nel suo campo.
  • Non mi sembra che sia una buona idea…

Si dice (oppure dicono):

  • Si dice che la nonna da giovane fosse bellissima.

 

Tutto chiaro, no? Beh, se abbiamo ancora qualche dubbio possiamo sempre esprimerlo… al congiuntivo!

 

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